OPENN è un progetto che mira a offrire opportunità a famiglie, bambini e genitori in condizioni di estrema povertà materiale e povertà educativa.

È un progetto triennale (2018/2020) di contrasto alla povertà nei Quartieri Spagnoli, iniziato nel gennaio di quest’anno e realizzato insieme a molte altre realtà associative che operano in questa difficile area della città.

È stato finanziato (tra i primi progetti per qualità di impianto) dall’Impresa sociale Con i Bambini e dalla Fondazione Con il Sud, cui è affidato dal Governo il Fondo per il contrasto alla povertà.

Rivolto ai bambini delle famiglie più povere dei Quartieri Spagnoli e alle loro famiglie, OPENN ha l’obiettivo di ampliare l’offerta di servizi educativi per bambini da 0 a 6 anni, totalmente inadeguato in questa parte di città in cui vive il 10% dei minori napoletani e allo stesso tempo di formare le giovani mamme e avviarle verso percorsi di lavoro così da poter innalzare il livello culturale ed economico che inciderà in maniera significativa sulla qualità di vita della famiglia intera.

Dal gennaio 2018 sono state avviate due nuove classi, al nido e alla scuola dell’infanzia, frequentate dai bambini del quartiere (16 bambini al nido, 16 bambini nella scuola per l’infanzia), che nell’arco di tre anni diventeranno 6 classi e occasione educativa, per 88 bambini. In queste classi i bambini seguiranno i metodi educativi della scuola attiva[1], adottate dalle scuole napoletane Dalla Parte Dei Bambini, che partecipano al progetto.

In ogni classe, oltre alle insegnanti, sarà sempre presente uno psicologo, per segnalare disagi e lavorare insieme agli insegnanti.

Comunità educante:

Partendo dal presupposto che i servizi educativi sono capaci di ridurre, più di altri, la disuguaglianza e la povertà, OPENN e le azioni in cui si declina sono incentrate sulla messa in rete e la reciproca collaborazione tra i diversi soggetti che designano la comunità educante: scuola, genitori, agenzie di formazione e sviluppo, l’ASL, università, imprese, associazioni.

La comunità educante verrà resa più accessibile, capace di produrre sviluppo e emancipazione: i diversi attori che andranno a comporre la nuova comunità educante dei Quartieri Spagnoli svolgeranno attività tra loro interdipendenti e agiranno in maniera integrata: i servizi per l’infanzia con i servizi sanitari, le associazioni territoriali con la formazione superiore, la creazione d’impresa con le attività di pre-socializzazione e socializzazione. Una modalità di azione dove al concetto di solidarietà si affianca quello di partecipazione e reciprocità, in una società di relazioni che educa i propri cittadini, ma che si fa anche educare e cambiare a sua volta.

Ma OPENN non è rivolto solo ai bambini: anche le loro giovanissime mamme hanno avuto l’opportunità di formarsi e iniziare un nuovo percorso di vita. Da marzo del 2018, infatti, 12 giovani mamme hanno scelto di aderire al progetto, seguendo degli speciali corsi pomeridiani e serali, potendo così completare il ciclo di studi che avevano interrotto per vari motivi (genitorialità precoce, disagio…).

Conseguito l’obbligo scolastico, le giovani mamme frequenteranno (dall’autunno 2018 ai primi mesi del 2019) un corso per operatori dell’infanzia, finito il quale saranno pronte per trovare lavoro nel settore della scuola.

Un incubatore di imprese le accompagnerà a costituire una cooperativa, a cui FOQUS Fondazione Quartieri Spagnoli onlus comprerà servizi nell’ambito delle attività di supporto al lavoro della scuola (dalle pulizie all’assistenza, dalla sorveglianza al supporto agli insegnanti).  La Fondazione non vuole quindi assumere le donne che ha formato e aiutato a trovare una propria strada professionale: preferisce farle costituire impresa e quindi conquistare ogni volta il proprio contratto di servizio con le scuole della Fondazione.

Una concreta seconda opportunità, vissuta dalle protagoniste come un’opportunità di emancipazione e di riscatto sociale, una seconda possibilità, da conquistare con la formazione e poi da mantenere offrendo servizi di qualità ai bambini che intanto sono cresciuti e a quelli che anno dopo anno continueranno a riempire le aule del nido e della scuola dell’infanzia.

[1] Il metodo pone il bambino al centro del progetto educativo, rivendicando per lui la possibilità che possa dispiegare una rotta personale tra i mille modi di poter essere. Consente ai bambini e ai ragazzi (nelle cui classi lavorano in media 7 insegnanti) di vivere la scuola come una grande avventura, senza separazione tra acquisizione di abilità, tecniche di codifica e comprensione, tra mondo cognitivo e mondo emotivo.

Il percorso si svolge in classi aperte, interdisciplinari, all’interno e all’esterno delle scuole, sviluppando logiche collaborative e studiando la matematica, ad esempio, partendo dall’osservazione delle stelle, o la lingua attraverso l’arte della narrazione e la lettura dei miti antichi.

Analisi del contesto:
I QUARTIERI SPAGNOLI

La densità abitativa dei Quartieri Spagnoli è altissima (20.672 abitanti per kmq, più del doppio del dato cittadino di 8.217 abitante per kmq). Montecalvario, dove agisce la Fondazione FOQUS, è il quartiere più densamente abitato (29.917 persone). Il 19,1% degli abitanti è straniero (soprattutto Sri Lanka, Ucraina, Cina) e la quasi totalità risulta assistita dall’ASL Napoli n.1 Centro. Le famiglie sono il 10,4% di tutte le famiglie di Napoli. Donati (1984) parla di malessere diffuso in tre ambiti educativi: famiglia, scuola e servizi sociali. I servizi per la prima infanzia a Napoli sono pochi, costosi e non accessibili per i bambini poveri. L’offerta pubblica e privata di nidi in Campania è al 3,8%, in Emilia-Romagna al 33,5% (Istat, 2014).  Nella città di Napoli e nei Quartieri Spagnoli in particolare, l’offerta di servizi per l’infanzia (fascia 0-6 anni) resta del tutto inadeguata: solo lo 0,2% della domanda trova risposta.

Tra le più basse d’Italia è la quantità e qualità dell’esposizione linguistica dei bambini in casa (libri disponibili, lettura assieme al bambino a parità di livello di istruzione dei genitori) con conseguenze sullo sviluppo linguistico. Nei Q.S. si registra una percentuale di povertà educativa adulta stimata superiore all’80% (assolvimento dell’obbligo scolastico e acquisizione di un diploma di scuola superiore).

FOQUS, in questi anni, ha promosso un percorso di rigenerazione e riqualificazione urbana, un processo di sperimentazione e trasformazione della realtà che ha portato imprese e servizi a insediarsi nei Q.S., da altre zone della città più garantite, promuovendo un’azione di ibridazione dei corpi sociali e avviando processi di sviluppo, di emancipazione e di mobilità sociale.

 

Il progetto OPENN.
A chi si rivolge.
Monitoraggio e valutazione.
I protagonisti.

via Portacarrese a Montecalvario, 69 Napoli
tel +39 081 19 17 4938   fax +39 081 401986
cell +39 328 4218405
email  segreteria@foqusnapoli.it
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